La mia tasca / My pocket
All’età di 10 anni avevo già le idee molto chiare sul mio futuro:
“Diventerò una restauratrice”, mi dicevo.
Mi mettevo distesa sopra un asciugamano in spiaggia e, con gli occhi rivolti al cielo, iniziavo ad immaginare come sarebbe stato bello girare il mondo e riportare a nuova vita gli oggetti appartenenti al passato, oppure restaurare i dipinti nelle chiese.
A volte avevo la percezione di sentire l’odore di vernice sotto al naso e le nuvole che si muovevano velocemente sopra alla mia testa, erano il passaggio verso nuove immaginazioni.
Era molto piacevole quel tempo trascorso nella leggerezza, quando le emozioni duravano il tempo giusto e non avevo ricordi a sufficienza per incasellare quello che sentivo.
C’erano solo fantasia, gioia ed una manciata di lucciole in tasca!
Quando poi, crescendo, ho visto i mei sogni trasformarsi in un mestiere che non avevo ipotizzato, in un amore che non è durato… ho iniziato a sentire la mancanza della luce che tenevo nella tasca.
Quasi fosse stata una lanterna magica che aveva illuminato quel cartello posizionato dentro al nostro petto, con le indicazioni della strada da seguire. Insomma, una specie di cartello stradale che qualcuno ci ha messo proprio lì, dove si può solo ascoltare e non vedere.
Allora, forse, le lucciole erano state solo un’illusione oppure non avevo ascoltato bene il loro canto.
Nel dubbio, nelle sere d’estate ho continuato a recarmi in campagna ad osservarle e ho capito che non è mai troppo tardi per essere ciò che desideriamo, da non confondere coi sogni di bambina.
Infatti, oggi ho sempre le idee chiare sul mio futuro, ma riguardano un unico aspetto della vita, qualunque cosa io voglia essere o divenire, dipenderà solo dall’ascolto che dedicherò al mio cuore.
Lascio la magia delle lucciole ad illuminare la notte e la fantasia dei bambini, i segnali stradali ad indicarci la via, poi chiudo gli occhi…restauro i miei pensieri e…scrivo.
When I was 10 years old, I already had very clear ideas about my future:
“I’ll become a restorer” I said to myself.
I lay down on a towel on the beach and with my eyes turned up to the sky, I imagined how beautiful would be to travel around the world and bringing back to life objects belonging to the past, or restoring some churches’ paintings.
Sometimes I had the perception of the smell of the paint and the clouds moving quickly over my head, they were like a passage to new imaginations.
That time spent in lightness was very pleasant, when the emotions lasted the right time and I didn’t have enough memories to get what I felt.
There was only fantasy, joy and a handful of fireflies in my pocket!
Then growing up, I saw my dreams turn into a job I hadn’t guessed, into a love didn’t last… I started missing the light kept in my pocket.
As if it had been a magic lantern, which had illuminated the sign placed inside our chest, with indications of the way forward. In short, a kind of road sign, that someone put right there, where you can only listen and not see.
Maybe the fireflies had been just an illusion or I hadn’t listened their song well.
In doubt, on summer evenings, I continued going to the countryside to observe them and I understood it’s never too late to be what we want, not to be confused with a child’s dreams.
In fact, today I always have clear ideas about my future, but they concern a single aspect of life, whatever I want to be or become, it will depend only on listening my heart.
I leave the magic of fireflies to illuminate the night and the children’s imagination, the road signs to show us the way, then I close my eyes… I restore my thoughts and… I write.
Comments (3)
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Flavia
Mi ritrovo molto in quello che hai scritto cara Cristiana...☺️🥰😍
Flavia
Anche a me fa tantissimo piacere leggere ciò che tu scrivi...A volte i social creano bei legami inaspettati! Grazie per le tue bellissime parole e per il tuo affetto!! Anche per me è stato un bellissimo regalo 😘😘