Ahhhhhhhh
Avete presente quando quel groppo alla gola vi pesa così tanto che ingoiare un rospo sarebbe più facile. E in quel momento fareste di tutto per liberarvene, così finisce quasi sempre che il groppo manda a quel paese, i primi malcapitati che vi trovate davanti.
“Signora scusi, mi sa dire dove si trova questo posto?”
“No, non glielo so dire” risponde il groppo.
“Ciao Cri, come stai?”
“Male, sto male! Perché non si vede.” risponde il groppo
“Buongiorno vorrei provare quella maglia in vetrina…”
“Non c’è più, è finita.” risponde il groppo
Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh, esci groppo malefico….esci dal quel corpo.
Eh… Va tutto bene tranquilli eh… sono i soliti dialoghi esorcizzanti contro l’ignoto persistente stritolagole, detto comunemente groppo.
Ma che cos’è veramente? Ve lo siete mai chiesto?
Perché se lo riconoscessimo, potremmo scacciarlo facilmente!
È proprio dando il nome giusto alle nostre emozioni che possiamo smascherarle. È che a volte, forse, abbiamo paura di vederle veramente.
Il mio groppo per esempio, si chiama rabbia. Si, sono arrabbiata, ma così arrabbiata che non riesco a buttarla fuori. Se ci penso bene però, questa mia emozione è legata ad eventi accaduti nel passato e allora come faccio a liberarmene, se appartiene ad un tempo che non esiste più?
Potrei fare una telefonata a Doc Brown forse la macchina del tempo è la soluzione! Oppure potrei chiedere un consiglio a Harry Potter… chissà che non possa davvero trasformare il groppo in un piccolissimo rospetto. No, ancora meglio chiamo Mary Poppins, dentro alla sua magica borsa avrà sicuramente il rimedio giusto.
Magari!! Figuriamoci se mi daranno udienza! Sono sempre tutti così impegnati ad aggiustare il mondo.
Ok, non mi resta che fare pace con la mia rabbia. Scusatemi solo un attimo…
Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh
You know when that lump in your throat weighs so much on you that swallowing a toad would be easier? And in that moment you would do everything to get rid of it, so it almost always ends up that the lump tells to the first unfortunates you find in front of you, to go to hell.
“Ma’am, sorry, can you tell me where this place is?”
“No, I don’t” replies the lump.
“Hi Cri, how are you?”
“Bad, I’m feeling bad! Because you can’t see it.” the lump answers
“Hello I’d like to try that shirt in the showcase…”
“It’s gone, it’s over.” the lump answers.
Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh, get out evil lump… get out of that body.
Ehm… It’s okay, don’t worry ehm… these are the usual exorcising dialogues against the unknown persistent squeezer, commonly called lump.
But what is it really? Have you ever asked to yourself?
Because if we recognized it, we could easily cast it out!
It’s by giving precisely the right name to our emotions that we can unmask them. Perhaps sometimes, we are afraid of really seeing them.
My lump, for example, is called anger. Yes, I’m angry, but so angry that I can’t get it out. If I think about it, however, this emotion of mine is linked to events that happened in the past and so how can I get rid of it, if it belongs to a time that no longer exists?
I could make a phone call to Doc Brown maybe the Time Machine is the solution! Or I could ask to Harry Potter for advice… maybe he can really turn the lump into a tiny toad. No, even better I call Mary Poppins, inside her magical bag she’ll surely have the right remedy.
I wish!! Imagine if they’ll hear me! They are always so busy fixing the world.
Okay, I just have to make peace with my anger. Excuse me just a moment…
Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh!
Flavia
Anche io spesso provo la tua stessa rabbia, ma purtroppo la rabbia non è retroattiva…Non si torna indietro, è vero, ma dal passato possiamo imparare che è meglio “urlare” piuttosto che tenersi tutto dentro 🗣