Arredare / To decorate
Come vi ho anticipato nel precedente articolo, ho arredato diverse case nel corso degli anni. Case in cui ho vissuto per periodi più o meno importanti, anche se non di mia proprietà.
Quando vi entravo per la prima volta mi sembravano spoglie e fredde e cercavo di immaginare come le avrei potute rendere più accoglienti senza grandi investimenti economici. A maggior ragione, non essendo case di mia proprietà.
Così le tre cose essenziali da fare subito erano: imbiancare qualche parete (adoro i colori a pastello a contrasto con le tinte più forti), spostare i mobili e comprarne qualcuno nuovo (low cost ma con stile) e profumare gli ambienti.
Vi assicuro che le abitazioni diventavano magicamente mie e in tutte mi sono sentita veramente a casa.
Non tutte le case parlano di chi ci abita, così come non tutte le persone si curano del loro aspetto pensando che non sia importante.
Per me invece lo è, nella giusta misura in cui possiamo permettercelo.
As I wrote before in my latest post, along the years I decorated many houses. Houses in which I lived for more or less important time, also if those weren’t my properties.
When I stepped into for the first time, they seemed bare and cold to me and I tried to imagine how I could make them more comfortable without spending too much. Even more not being mine.
So, there were essentially three things to do: paint some wall (I like very much pastels against tough colors), move furnitures and buy out something new (low cost but with the right taste) and perfume the rooms.
I can tell you, those houses magically become mine and I really felt to be at home in every one of them.
Not every house speaks of who live there, just like not all the people take care of their appearance, just thinking that it’s not important.
It’s important for me, instead, in the appropriate degree in which we can afford it.
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