Arturo / Arthur
«Dove vai con quella tutina?»
«In ospedale Liago, è questo il momento giusto per indossarla.»
Mentre preparo la borsa con tutto l’occorrente per la degenza in ospedale, penso che non riuscirei ad essere una super eroina senza il mio travestimento. Non è importante ciò che penserà l’altra gente, sto cercando solo un modo per essere più forte.
Liago sorride, mi abbraccia forte e mi dice di stare tranquilla e che tutto andrà bene.
Ebbene sì ho un nemico, si chiama “Arturo” e da circa dieci anni vive dentro di me. Gliel’ho voluto dare io un nome, perché così sarebbe stato più facile sfrattarlo.
Ve lo immaginate senza un nome?
«ehi tu … coso… vattene via! Lasciami in pace, non posso continuare a mantenerti, mi stai prosciugando tutte le energie. Vattene coso!»
Invece in questo modo, ho potuto dare più enfasi al mio pensiero:
«Arturo, butto giù il muro! Vattene via, non fare il duro!» che poi senza volerlo fa anche rima!
E finalmente fra qualche giorno io questo muro lo abbatterò veramente, inutile conservare una casa nella quale non prenderanno mai vita cose belle.
Mentre lo scrivo, sento un briciolo di tristezza, perché a causa di questa malattia mi sono sentita difettosa per tutto il tempo, mi vedevo come una margherita senza un petalo.
“Ma si può considerare una Margherita piena di petali, meno bella solo perché ne ha perso uno?”
No, resta sempre una Margherita, anzi la sua particolarità la rende ancora più unica e speciale.
Ora lo capisco, ora sono pronta per affrontare questo sesto risolutivo intervento ma devo portare con me la mia tutina, perché mi da coraggio, perché io sono “Capitan Coraggio”.
Quale migliore occasione per rivelarlo al mondo intero!
Good bye Arturo!
«Where are you going with that suite?»
«I’m going to hospital Liago, this is the right moment to wear it.»
While I’m doing the baggage with everything I need for the surgery, I think I will never be a super hero without my costume.
It’s not important what people will think about it, I’m just looking for a way to be stronger.
Liago smiles, he hugged me strong and he tells me to take it easy and that everything will be fine.
So, I’ve an enemy, his name is “Arthur” and since about ten years he lives inside me. I gave him a name because it would be easier to evict him.
Could you imagine him without a name?
«hey you…. thing… get out of here! Leave me alone, I can’t go on keeping you with me, you are draining my energy. Get out of here thing!»
In this way, I rather could give more emphasis to my thought:
«Arthur, I destroy the wall! Get out of here and stop being so bad»
Finally in few days, I’m really going to destroy this wall. It’s useless to keep a house where beautiful things will never come to life.
While I’m writing this, I’m a bit sad because of this problem I felt defective myself for all this time, I saw myself like a flower without a petal.
“But could you consider a flower full of petals less beautiful just because it lost one?”
No, we can’t, it’s always a flower and this shortcoming makes it even more special.
Now I understand it, now I’m ready to face this sixth decisive surgery but I must take my suite, because it gives me courage, because I’m “Capitan Courage”.
What better opportunity to reveal it to the whole world!
Good bye Arthur!
Comments (4)
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Daniela
Hai scritto cose bellissime!! Sono sicura che Arturo sparirà dalla tua vita!!❤️❤️❤️
Fiorella
La volontà di conoscere il nemico, di dare lui un nome e volerlo battere ad un gioco che neanche conosci ed al quale non avresti neanche voluto partecipare; anche questo è parte di te! Della tua determinazione e della tua forza. Arturo non è- alle mie orecchie- per nulla un nome ‘crudo’ ‘freddo’ ‘cattivo’; anzi mi porta alla mente un fumetto, un pupazzetto, un animaletto e tu come sempre mi sorprendi, usi un’arma che io non conosco; apri un magico cassetto della tua anima ed affronti tutto così come poche altre persone riescono a fare! Vai da Arturo e lo cacci via. Cri che dire hai tutta la mia stima e posso solo riconfermarti il mio immenso affetto! Chapeaux!