Il diario di bordo / The logbook
Il mio diario di bordo ha ancora molte pagine vuote!
È difficile abituarsi a trascrivere il proprio sentire, eppure molti di noi hanno già sperimentato da piccoli cosa significa avere e custodire un diario.
Ricordate il diario segreto? Sorrido pensando che il mio era dotato anche di un lucchetto, lì dentro c’erano i miei segreti.
Pagine intere dedicate al ragazzo che mi faceva battere forte il cuore, cioè pagine riempite con il suo nome e tanti ti amo…
“Che tenerezza”.
Mi è capitato di rileggere quel diario molto tempo dopo e, veramente, sono stata attraversata da un sentimento di profonda tenerezza. Mi sono resa conto di quanta ingenuità ci sia nella giovinezza e quanto questa ci arricchisca di spontaneità.
Per questo scrivere su un quaderno quello che sentiamo in un preciso momento è senza dubbio terapeutico ed il beneficio è multiplo.
Nell’istante in cui compiamo questa azione ci liberiamo di un segreto, qualcosa di profondo e intimo, poi quando ci capiterà…perché capiterà…di rileggerlo, ci sembrerà così distante il nostro pensiero, come se non fossimo stati noi a scriverlo.
E quest’ultimo è il beneficio più grande!
Rivedersi, scoprire il nostro continuo cambiamento.
Dopo il mio primo diario, ne ho avuto solo un altro che ho scritto durante un periodo molto difficile della mia vita, su suggerimento di una psicologa. È stato terribile realizzare quanto dolore ci fosse in ogni sua pagina ma è servito a buttarlo fuori e a farmi capire come uscire da quella situazione.
Oggi questo quaderno, che funge da diario di bordo, fatico a scriverlo, forse perché già so che domani quando lo riguarderò avrò imparato un’altra lezione.
La lezione che questa pandemia sta già lasciando che ci piaccia o meno…
“Dobbiamo spogliarci della fretta e del superfluo e tornare a sentire il senso della vita. Dobbiamo imparare ad essere più gentili nei confronti di questo dono meraviglioso.”
26/03/20
“Caro Diario, oggi le notizie parlano di un miglioramento del contagio. Sono chiusa a casa, ho molta paura ma ringrazio il cielo per essere negativa al virus. Ora vado a cucinare qualcosa, tanto per cambiare, ci aggiorniamo domani.”
My logbook still has many empty pages!
It’s difficult to get use to write our feeling, yet many of us have already experienced what it means to keep a diary as a child.
Do you remember the secret diary? I smile thinking that mine had a padlock too, it kept my secrets.
Many pages dedicated to that boy who made my heart beat faster, then pages filled with his name and many I love you...
“What tenderness“.
I read again that diary after a lot of time and I really felt so much tenderness. I realized how much innocence there is in youth and how it makes us full of spontaneity.
For this reason writing on a book what we feel at a particular moment, it’s undoubtedly therapeutic and the benefits are multiple.
When we do this, we get rid of a secret, something deep and intimate, then when it happens… because it will… to read it again, our thoughts will seem so distant, like we didn’t write it.
And the latter is the biggest benefit!
Seeing yourself again, discover our continuous change.
After my first diary, I only had another one that I wrote during a very difficult period of my life, following tips given to me by a psychologist. It was terrible to realize how much pain there was on every single page but it served to throw it out and make me understand how to get out from that situation.
Today I struggle to write this notebook that serves as a logbook, perhaps because I already know that tomorrow when I look at it, I’ll have learned another lesson.
The lesson this pandemic is already letting us, like it or not…
“We must strip ourselves of haste and the superfluous and go back to feel the meaning of life. We must learn to be kinder to this wonderful gift.”
2020/03/26
“Dear Diary, today the news speaks of an improvement of the infection. I’m closed at home, I’m very afraid but I thank heaven for being negative to the virus. Now I’m going to cook something, for a change, I’ll give you an update tomorrow.”
Eli
Occorrerebbe cambiare il nostro modo di cambiare. I miei diari... Era un regalo tipico da compleanno, il diario con il lucchetto.. Ma le parole più sentite le ho scritte per lettera che ho sempre inviato e sono le lettere che ho ricevuto e riletto negli anni a raccontarmi che nel cambiamento delle stagioni, delle persone che ho incontrato, degli anni il cuore seppur un pochino più ammaccato è lo stesso. Un pensiero a te che da ragazzina sei stata nelle parole delle mie letterine e sei presente in quelle che ancora non ho espresso