Il Signor Natale / Mr. Christmas
Come ogni anno, quando manca poco all’avvento del Natale, un gomitolo di tristezza avvolge il mio cuore.
Non ho ancora capito se lo fa per proteggermi dal dolore oppure per farmi realizzare nuovi pensieri, pieni di calore.
Ve lo confesso, io amo il Natale, ascolto per ore le canzoni a tema, adoro le decorazioni che abbelliscono le città e quel profumo di cannella che, non so, ha il potere di risvegliare i ricordi dell’infanzia e solo questo varrebbe per vivere serenamente la festività.
Eppure sono triste! Perché penso a chi una famiglia non ce l’ha, a chi una casa non ce l’ha, a chi non ha da mangiare, a chi il Natale non fa alcuna differenza.
E questo è il 22% della povertà dichiarata nel mio paese, poi purtroppo, esiste una povertà più profonda, le cui radici ahimè non hanno incontrato tempesta in grado di sradicarle, nemmeno la pandemia è servita da insegnamento.
Parlo della povertà di gesti gentili, di altruismo, di rispetto, di senso civico, di amore… e senza tutto questo, ora ditemi, il Natale che cos’è?
“Caro Babbo Natale, sono sempre io ed anche quest’anno tu porti le stesse scarpe di mio papà. Devono piacerti proprio tanto! Dunque, come regalo, vorrei che tu mi insegnassi a lavorare bene a maglia, così potrei dare un senso a questo gomitolo di tristezza. Per esempio, potrei realizzare degli scalda cuori, per tutti quelli che ancora sono convinti che i tuoi regali siano materiali. Senti, glielo dici tu che ciò che porti, non si tocca ma si sente? È la speranza che tu possa esistere sempre.”
Like every year, when Christmas is just around the corner, a ball of sadness wraps my heart.
I still don’t understand if it does it to protect me from pain or to make me realize new thoughts, full of warmth.
I confess, I love Christmas, I listen to its themed songs for hours, I love the decorations that beautify the cities and that cinnamon scent that, I don’t know, has the power to awaken childhood memories and this alone would be worth living serenely the holiday.
Yet I am sad! Because I think of those who don’t have a family, those who don’t have a home, those who don’t have anything to eat, those who Christmas makes no difference.
And this is 22% of the poverty declared in my Country, then, unfortunately, there is deeper poverty, the roots of which alas haven’t met a storm capable of eradicating them, not even the pandemic has served as teaching.
I’m talking about the poverty of kind gestures, altruism, respect, civic sense, love… and without all this, now tell me, what is Christmas?
“Dear Santa, it’s still me and also this year you wear the same shoes as my dad. You must like them so much! So, as a gift, I’d like you to teach me how to knit well so I can make sense of this ball of sadness. For example, I could make heart warmers, for all those who still believe that your gifts are material. Listen, do you tell him that what you are wearing is not touched but felt? It is the hope that you can always exist.”
Comments (6)
-
-
Daniela
Cara Cristiana la stessa malinconia e la stessa tristezza colpisce anche me nonostante il Natale sia la festa che amo di più sin da bambina! E sin da bambina mi si riempiva il cuore di lacrime perché quel miracolo così tanto atteso di pace serenità eguaglianza veniva ogni anno disatteso!! E oggi uguale proprio come succede al tuo cuore anche il mio vive nell’ambivalenza tra gioia e dolore!!
-
Lucia
Parole magiche Cri❤ speriamo che questo Natale possa scaldare i cuori di tutti, soprattutto di chi non ha ancora capito che quello che conta nella vita è stare bene ed amare incondizionatamente. Un abbraccio e un gomitolino rosso per contribuire..auguri❤
Flavia
“È Natale ogni volta che sorridi a un fratello e gli tendi la mano. È Natale ogni volta che rimani in silenzio per ascoltare l’altro...” Ah se tutti lo capissero…🎅🏽🎄❣️