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La viandante / The wayfarer

Sono una viandante!

Ho percorso così tanti chilometri che ne ho perso il conto. Un giorno ho deciso di mettermi in cammino e da allora, non mi sono più fermata.

Devo avere fatto male i calcoli, perché per raggiungere il cuore ho rifatto la stessa strada tante volte, ma ancora non ci sono arrivata. È come se fosse sbarrata, eppure la mappa mi indica uno spillone, proprio qui, a nord est.

Per fortuna vivo nell’era della tecnologia, così ho ben pensato di chiederle un aiuto. Sul navigatore ho impostato la destinazione ed è apparso un percorso lunghissimo, che mi avrebbe portato prima nell’ombelico del mondo, per poi risalire nell’estremo nord dell’emisfero destro.

Perché dovrei circumnavigare il mio universo per entrare nel cuore?

Credo che il navigatore mi stia indicando la strada più lunga, possibile che non ci siano delle scorciatoie?

Chiedo a Google! Tempo un secondo e appare la risposta:

“Non esistono scorciatoie. Devi camminare fino ad imbatterti nelle parti di te che non conosci. Devi esplorare e ascoltarti fino a quando non sentirai più il peso dei tuoi passi. A quel punto sarai arrivato a destinazione.”

Sto ancora camminando e mi piace così tanto che, non so nemmeno più dove voglio andare. Ma ora, per favore, aprimi la porta, vorrei tanto sostare.


I am a wayfarer!

I’ve traveled so many kilometers that I’ve lost count. One day I decided to set out and since then, I’ve never stopped.

I must have miscalculated because to reach the heart I’ve taken the same road many times, but I’ve not yet reached it. It’s as if it were crossed out, yet the map shows me a pin, right here, to the northeast.

Fortunately, I live in the age of technology, so I thought I’d ask her for help. I set the destination on the navigator and a very long path appeared, which would first take me to the navel of the world, and then go up to the far north of the right hemisphere.

Why should I circumnavigate my universe to enter the heart?

I think the navigator is showing me the longest way, is that possible that there are no shortcuts?

I ask Google! Time a second and the answer appears:

“There are no shortcuts. You have to walk until you come across the parts of yourself that you don’t know. You have to explore and listen to yourself until you no longer feel the weight of your steps. At that point, you will have arrived at your destination.”

I’m still walking and I like it so much that, I don’t even know where I want to go anymore. But now, please, open the door for me, I would love to stop.

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