Le prove / The trials
Questa mattina sono stata in ospedale, dopo una settimana dall’intervento, per la visita di controllo con il medico che mi ha operata.
«Buongiorno Signora, allora mi dica come si sente? Dolori?»
«Buongiorno Dottore, i dolori stanno passando ed io credo di sentirmi bene tutto sommato. Mi tirano un pochino le ferite, fatico a stare seduta, però sono comunque contenta. È andata!»
«Bene, mi fa piacere sentirla sempre positiva, ora è solo questione di fare un buon recupero seguendo la terapia che le ho prescritto. Invece emotivamente come sta vivendo la cosa? Perché le ricordo che abbiamo a disposizione una equipe di psicologi che collaborano con il nostro reparto e che potrebbero sempre sostenerla in questa fase di cambiamento…»
«Dottore, le confesso che ho sempre avuto paura di sentirmi diversa dopo l’intervento… meno valida…. meno femminile… meno donna ecco! Invece nulla è cambiato da questo punto di vista dentro di me. Non riesco a percepire quella sensazione di vuoto, là dove era collocata la casa della vita, perché a me proprio quella casa la vita la stava togliendo. Ho capito che l’ostinazione non era la soluzione ma un semplice procrastinare la scelta più giusta da fare.»
«Beh direi che lei si era già data tante possibilità, così giovane e così tanti interventi alle spalle, vedrà che d’ora in poi si sentirà sempre meglio. Stia serena, ci sono tante possibilità per costruire altre case se lo vorrà, seppur non dove se l’era immaginato.»
«Grazie Dottore! Grazie per avermi aiutato.»
Esco dall’ambulatorio un po’ confusa, ancora non mi ero posta tante domande.
“Onestamente?”
Non lo so come mi sento!
“Leggera?… no, forse libera? No no… aspettate… ecco forse solo piena di acciacchi in questo momento… ma sono così felice di avercela fatta anche questa volta… che… mi viene da piangere e soprattutto sono stanca di indossare il costumino da super eroina. Voglio poter vivere anche le mie fragilità.”
Allora mentre sto per uscire dall’ospedale, decido che quello è il posto perfetto per passare il costume a qualcun’altra. Cerco un armadietto aperto per poterlo appendere e ne vedo uno con la scritta “oggetti smarriti”. Penso che sia il posto perfetto per lasciarlo, magari qualcuno ha smarrito la speranza. Apro lo sportello e sapete cosa ci ho trovato lì dentro?
Tanti altri costumi simili al mio, con tante iniziali differenti!
“Ma pensa te… adesso ho le prove, il mondo è pieno di super eroi, uomini e donne comuni, come me, che cercano di sopravvivere come meglio possono, armandosi solo di coraggio e determinazione.”
Umani no umanoidi!
E Adesso? chi lo dice alla Marvel?
This morning I was in the hospital, a week after the surgery, for the check-up visit with the doctor who operated on me.
«Good morning Madam, well, tell me how you feel? Any pains?»
«Good morning Doctor, pains are going away and I guess I feel good. My wounds are tiring a bit, I can hardly sit down, but anyway I’m happy. It went well!»
«Well, I’m glad hearing you always positive, now it’s just a matter of making a good recovery by following the therapy I prescribed. Emotionally speaking, how are you experiencing this? Because I remind you we have a team of psychologists available who collaborate with our department and who could always support you in this time of change …»
«Doctor, I have to confess that I’ve always been afraid of feeling less after the surgery …. less valid …. less feminine …. less woman! But nothing has changed from this point of view inside me. I cannot perceive that feeling of emptiness, where the house of life was located, because that house of life was taking my life away. I understood being stubborn was not the solution but only a simple way to procrastinate the right choice to make.»
«Well I have to say, you had already given to yourself so many possibilities, so young and so many surgery behind you, you’ll feel better and better from now on, I can tell you. Take it easy, there are so many possibilities to build other houses if you wish, even if not where you had imagined it.»
«Thank you Doctor! Thanks for your help.»
I leave the clinic a bit confused, I still haven’t asked to myself many questions.
“Honestly speaking?”
I really don’t know how I feel!
“Relieved? …. no, maybe free? No no … wait … maybe it’s just full of ailments right now … but I’m so happy to have made it this time too … that …. I feel like crying and I’m tired of wearing that super heroine costume. I want to be able to experience my frailties too.”
So as I am about to leave the hospital, I decide this is the perfect place to give this suit to someone else. I’m looking for an open locker to hang it and I see one with the badge “lost items”. I think it’s the perfect place to leave it, maybe someone lost hope. I open the door and do you want to know what I found in there?
Many other costumes similar to mine, with different initials!
“Go figure… now I have the evidence, the world is full of super heroes, ordinary men and women, like me, who try to survive as best as they can, arming themselves only with courage and determination.”
Humans no humanoids!
And now? Who says it to Marvel?
Daniela
Sono felice che tu abbia metabolizzato questo periodo di vita così difficile!! Sei grande grandissima!!